Un fatturato di 12 milioni di euro, utili oltre i 500mila, un patrimonio di 7 milioni: sono gli ottimi dati del bilancio 2016, approvato il 26 maggio all’unanimità dall’assemblea dei soci di Clm-Cooperativa Lavoratori metalmeccanici di Terrossa di Roncà (Verona).
Storica associata di Legacoop Veneto, la cooperativa industriale, attiva nella produzione di particolari in lamiera, festeggia quest’anno l’importante traguardo dei quarant’anni contando ben 90 lavoratori, di cui 85 soci.
Grazie ai suoi avanzati sistemi produttivi, Clm occupa oggi una posizione di primaria importanza nel settore della lavorazione della lamiera, avendo focalizzato la propria mission sull’innovazione e l’aggiornamento costanti delle proprie tecnologie. Negli anni si è dotata dei migliori macchinari reperibili sul mercato, che permettono di realizzare tutte le lavorazioni necessarie per fornire al cliente un prodotto finito e di ottima qualità. La considerevole esperienza acquisita e le tecnologie avanzate consentono a Clm di assistere i propri clienti con la massima e più aggiornata professionalità, nella progettazione come nello sviluppo dei prodotti. La cooperativa si è inoltre dotata del codice etico e del sistema di qualità ISO 9001.
Uno sguardo fisso al futuro che ha attraversato e guidato questi decenni di storia e di attività e oggi sollecita la cooperativa a cogliere anche nuove sfide: «È iniziata dallo scorso anno per noi una fase di ricambio generazionale, strategia che reputiamo vincente e necessaria per rafforzare ulteriormente la nostra competitività, con un’attenzione particolare alle pari opportunità: con quest’ottica abbiamo assunto sei persone nel 2016 e altre sei già nei primi mesi del 2017» ha spiegato il presidente di Clm Michele De Marchi.
A De Marchi ha fatto eco Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto: «Clm è uno degli esempi virtuosi della nostra cooperazione industriale, che può dimostrare la capacità di tenuta e di crescita del modello cooperativo anche in questo periodo di crisi: sul fronte del fatturato, come della patrimonializzazione delle imprese e pure dell’occupazione». «Notevoli sono le ricadute positive a livello locale, a testimonianza di quanto la cooperazione operi per la comunità e sia strettamente legata al territorio di riferimento». Rizzi ha poi evidenziato come appartengano alla cooperazione industriale, pezzo significativo di economia della nostra regione, anche le esperienze cooperative di successo nate da operazioni di workers buyout, percorsi accompagnati passo passo dalla nostra organizzazione.
Ad evidenziare infine l’attenzione all’internazionale da parte della cooperazione industriale e di Clm è stato il vicepresidente di Legacoop nazionale Luca Bernareggi, intervenuto durante l’assemblea.