Ieri il Settore sociale di Legacoop Veneto si è riunito per confrontarsi sul provvedimento, che prossimamente sarà discusso in Giunta regionale in forma di deliberazione, relativo alla standardizzazione delle rette regionali riconosciute alle cooperative sociali che assistono le persone disabili nei centri diurni.
Un provvedimento necessario, perché ad oggi la situazione è alquanto disomogenea, tanto da vedere l’importo delle rette variare nelle diverse Ulss: per un disabile nella stessa condizione di gravità la retta giornaliera può ammontare a 50 euro in una e toccare quota 130 euro in un’altra.
«La riunione di oggi è stata molto importante per fare il punto sulla questione» commenta Loris Cervato, responsabile del Settore sociale di Legacoop Veneto. «Noi siamo favorevoli alla standardizzazione delle rette – prosegue Cervato -, ma abbiamo bisogno di definirne l’importo, attraverso i calcoli degli enti gestori, al di sotto del quale le cooperative potrebbero altrimenti registrare perdite di bilancio. È giusto perciò che si alzi la retta per quelle coop che hanno rette più basse, ma dobbiamo anche tenere conto di non penalizzare eccessivamente quelle cooperative che hanno goduto di rette più alte negli ultimi anni e che ora si vedrebbero costrette a ridurre le entrate».
Per questo secondo caso, Legacoop chiederà alla Regione Veneto un processo di adeguamento che consideri una certa gradualità: ciò permetterebbe alle cooperative sociali di non avere ripercussioni troppo forti per i già delicati bilanci.
Nella riunione di ieri si è anche discusso della necessità di avanzare alla Regione proposte che vadano verso il superamento dei centri diurni, dando il via a sperimentazioni sul territorio in grado di gestire la socializzazione della persona disabile in un contesto più ampio e meno ingessato, come è attualmente il centro diurno. «Siamo in grado di dimostrare che tali sperimentazioni permettono abbattimenti di costi rispetto alle attuali rette – aggiunge Cervato – e su questi aspetti chiederemo un confronto con la Regione e con le Ulss locali».