Secondo l’ultimo rapporto congiunturale sulle imprese aderenti a Legacoop prodotto dall’Area Studi in collaborazione con Ipsos (società di ricerche di mercato e consulenza), le cooperative associate hanno chiuso il quadrimestre dicembre-marzo con segno positivo e prevedono un aumento della domanda anche nei mesi a venire. Sono però pessimiste le previsioni sull’economia italiana in generale.
Le imprese che registrano un aumento della domanda sono il 23%, mentre il 76% mantiene pressoché invariato il proprio posizionamento nei mercati di riferimento. Aumenti della domanda superiori alla media si sono registrati nei settori dell’industria delle costruzioni (39,1%), dell’edilizia abitativa (39,1%) e delle attività manifatturiere (35,7%). A livello dimensionale, i livelli più elevati di crescita sono evidenziati dalle medie cooperative (35,9%), mentre a livello territoriale la percentuale più elevata è al Nord (28,6%). Buona la dinamica dell’occupazione, stazionaria per il 69,1% delle cooperative e in aumento per il 17,7%.
Complessivamente positive anche le previsioni relative ai prossimi mesi: accanto a un 52% di cooperative che si attendono un livello stazionario della domanda, il 33% la prevede in aumento, mentre il 15% si aspetta una diminuzione. Su occupazione e investimenti prevalgono previsioni di stazionarietà, ma le ipotesi di aumento sono più elevate di quelle di diminuzione. In generale si prospetta un periodo positivo in particolare per le cooperative culturali, delle costruzioni e dei servizi.
Tuttavia, è aumentata notevolmente, rispetto alla precedente rilevazione, la percentuale di cooperative (42%) che prevede l’economia italiana in calo, previsione sulla quale incidono fattori quali il caro energia e il caro materie prime. Infatti, la quasi totalità delle cooperative ha registrato rincari delle fonti energetiche e più della metà ha lamentato prezzi in salita anche per i servizi accessori allo svolgimento dell’attività, in particolare quelli di spedizione e trasporto.
A fronte dell’aumento dei costi di produzione, il 33% delle cooperative ha già rivisto prezzi e listini e un ulteriore 35% prevede di procedere a una revisione dei prezzi nei prossimi mesi, in linea con la previsione di futuri nuovi rincari dei prezzi di energia e materie prime.
In allegato il comunicato stampa e il rapporto completo.