Il Dl Aiuti, nella forma approvata dal Senato nei giorni scorsi e in questo momento ancora in discussione, ignora le numerose richieste di aiuto rivolte alla politica dalla cooperazione sociale e dagli enti del terzo settore. Da tempo, infatti, questi reclamano sostegno, al pari delle imprese, per far fronte alla moltiplicazione dei costi gravanti sui servizi rivolti alle persone disabili, anziane e fragili.
«Attestazioni di stima e promesse elettorali non serviranno a evitare il rischio di soffocamento di un settore che non ripartisce utili, opera per attività di interesse generale – evidenzia in una nota ufficiale Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali – ed è il cardine di quell’economia sociale che coniuga contrasto alle disuguaglianze, inclusione sociale e lavorativa e sviluppo locale».
L’associazione chiede dunque che siano apportati al decreto i correttivi necessari a garantire al settore pari dignità e diritti di aiuto, considerato l’importante ruolo ricoperto nella società e nell’economia del Paese.
«La cooperazione sociale è molto preoccupata dalla situazione di difficoltà attuale e la politica non sta dando risposte responsabili a un importante soggetto del welfare nazionale – conferma Loris Cervato, responsabile del Settore sociale di Legacoop Veneto –. È un mancato riconoscimento dell’importante attività svolta dalle cooperative sociali in particolare durante i mesi della pandemia e in questo periodo drammatico, in cui i servizi alle persone più deboli e disagiate continuano a essere quotidianamente garantiti».
A questo link il comunicato stampa di Legacoopsociali.