Dopo la lunga assemblea di lunedì 12 maggio, nella sede del gruppo editoriale Zanardi di via Venezuela a Padova, la maggioranza assoluta dei dipendenti della società ha scelto la costituzione in cooperativa: i sì sono stati 73 su 103 voti. Oltre ai lavoratori presenti anche Devis Rizzo, responsabile del settore Produzione e Lavoro di Legacoop Veneto – che ha accompagnato tutto il percorso, da quando si è profilata l’ipotesi della costituzione in cooperativa -, e Mario Grillo, ad del gruppo editoriale.
Dopo l’ormai celebre caso di workers buy out della D&C Modelleria, società cooperativa di Vigodarzere nata dal fallimento dell’ex Modelleria il Quadrifoglio e associata a Legacoop, quello della Zanardi è un ulteriore caso di azienda padovana in crisi (è stata presentata al Tribunale di Padova la richiesta procedura di concordato) che vede i propri dipendenti pronti a rilevarla diventando di fatto imprenditori di se stessi. Spiega Devis Rizzo: «A giorni avverrà la stipula dell’atto costitutivo davanti al notaio, che vedrà la nascita di una società cooperativa costituita da dipendenti della Zanardi e sarà inizialmente composta da un gruppo ristretto di soci».
Mission primaria sarà iniziare una serie di trattative con i consulenti dell’azienda per stabilire quanto prima tempi e modalità per rilevare strumenti e macchinari, sulla base di un’analisi preventiva del fabbisogno della cooperativa. Trattative che porteranno alla stipula di un contratto di affitto o acquisto.
Comincia così un percorso dall’esito non certo scontato e i cui primi risultati potranno essere misurati solo nel medio termine, dunque intorno alla fine del 2015: «Come Legacoop Veneto abbiamo valutato positivamente la fattibilità economica del progetto per cui siamo fiduciosi – prosegue Rizzo -. Ora si tratta di approfondirne i dettagli e reperire i fondi necessari all’avvio della produzione: ricorreremo all’anticipo dell’indennità di mobilità dei soci che sarà messo a capitale, ma ci avvarremo anche degli strumenti finanziari del sistema cooperativistico di Legacoop e delle risorse disponibili presso gli investitori istituzionali».
Nel caso di affitto o vendita di azienda in crisi o di rami della stessa, il diritto di prelazione a favore delle società cooperative costituite dai dipendenti dell’impresa sottoposta a procedura è previsto dalla novità legislativa contenuta nel decreto legge “Destinazione Italia” pubblicato in Gazzetta nel febbraio 2014.
Durante l’ultimo mese Legacoop Veneto ha organizzato per i lavoratori alcuni momenti di formazione per chiarire agli interessati gli aspetti normativi, oltre che il significato di workers buy out e forma cooperativistica di impresa, delineandone prospettive, rischi e opportunità per aiutare il percorso di scelta. «La manifestazione di volontà espressa dai lavoratori è stata molto chiara» conclude Rizzo aggiungendo: «L’obiettivo è che la cooperativa rimanga attiva nello stesso settore, dunque quello editoriale, specializzandosi però nella realizzazione di volumi di pregio, per assicurare ai progetti d’impresa maggiori margini di guadagno. È evidente che l’attività richiederà alcuni mesi di work in progress, e che molto dipenderà da come si svilupperanno nel tempo volumi e redditività, ma la prospettiva, compatibilmente con le esigenze aziendali, è senz’altro quella di coinvolgere nella cooperativa il più alto numero possibile di lavoratori».
L’assessore regionale all’Economia e allo Sviluppo Maria Luisa Coppola sottolinea come il lavoro svolto sul caso Zanardi sia parte di un progetto più complessivo della Regione e di Unioncamere del Veneto, che mira proprio a promuovere e a incentivare per le aziende in crisi operazioni di workers buy out quali alternative al ricorso tradizionale agli ammortizzatori sociali. «La Regione Veneto è pronta a fare la sua parte anche investendo del caso la propria finanziaria Veneto Sviluppo, che ha tutti gli strumenti per intervenire in operazioni di questo tipo».