"Non basta fare del bene, bisogna anche farlo bene". Lo diceva il filosofo illuminista e scrittore francese Denis Diderot nel 1700, alludendo al fatto che le persone deputate ai lavori di cura fisica e psichica, non operavano con la “sapienza” e passione necessaria. E proprio la diffusione del welfare assistenziale e la difficoltà di garantire la qualità delle prestazioni erogate saranno al centro del convegno “Bisogna farlo bene. Il valore del distretto della Castel Monte”, organizzato dalla cooperativa sociale Castel Monte di Montebelluna (Treviso), neoassociata a Legacoop Veneto, che nel territorio della Marca Trevigiana si occupa, da oltre vent'anni, di assistenza sociosanitaria, sanità e educazione all'infanzia tramite la gestione di asili nido.
L’appuntamento è sabato 18 ottobre alle ore 9.30 all’Auditorium della Biblioteca comunale di Montebelluna. Interverranno Giuseppe Possagnolo, presidente cooperativa Castel Monte, Remo Sernagiotto, europarlamentare Gruppo del Partito Popolare Europeo e già assessore al sociale della Regione Veneto, Marzio Favero, sindaco Comune di Montebelluna, don Antonio Genovese, parrocco di Montebelluna e Busta-Contea, Franco Bonesso, vicepresidente Provincia di Treviso e vicesindaco Comune di Trevignano, Francesco Gallo, direttore Servizi sociali e funzione territoriale ULSS 8 Asolo, Luciano Marton, presidente associazione Pro Etica e vicepresidente Unindustria Treviso, Mario Modolo, direttore dipartimento Servizi sociali Regione Veneto, Antonio Bordignon, presidente CSV VolontarInsieme Treviso, Lucio Vendramin, coordinamento territoriale Montebelluna, Barbara Trentin, presidente comitato direttivo Rete Europea Elisan, rete per lo sviluppo delle politiche sociali in Europa e Tommaso Bessegato, presidio Libera Montebelluna. Previsti anche contributi di associazioni di volontariato del montebellunese.
Il convegno sarà anche l’occasione per presentare “Il distretto per il welfare e per la sussidiarietà sociale della Castel Monte”, un sistema che pone al centro il cittadino (la persona), evitando il meccanismo della delega e sostituendolo con la partecipazione di ognuno alla ricerca di risorse e soluzioni ai problemi: un protagonismo attivo in grado di organizzare l’offerta. È Giancarlo Brunello, vicepresidente di Castel Monte, a spiegare il significato di “welfare community” che anima l’attività della cooperativa e sottende la sua mission “persone che si occupano di persone, per il valore del NOI".
«Il distretto è una risposta, importante, alla domanda di nuovo welfare che proviene dalla comunità. Vogliamo spingerci oltre la solidarietà come viene comunemente intesa, verso una rete di relazioni fatta di persone, un “NOI” che per comodità definiamo “fraternità sociale” e che mette assieme valori diversi ma tutti egualmente importanti, quali lavoro, dedizione, passione, rispetto, etica».
Scarica dal pulsante download il programma del convegno e leggi il profilo della cooperativa sociale Castel Monte e del distretto del welfare.