«In quest’ultima parte di legislatura confermo la centralità delle politiche sociali per dare risposte ai più deboli»: così nei giorni scorsi Davide Bendinelli, neoassessore della Regione Veneto ai Servizi sociali succeduto a Remo Sernagiotto, dimessosi a seguito dell'elezione a eurodeputato. Facendo il punto sulle politiche sociali e sugli atti concreti di governance che intende attivare nell’immediato futuro, Bendinelli ha affermato: «Le politiche sociali del Veneto – rispetto a non autosufficienza, infanzia e minori, disabilità, e molto altro -, storicamente all’avanguardia nel Paese, continuano ad essere centrali nella programmazione regionale». Intento espresso nonostante «la diminuzione spaventosa da parte del Governo delle risorse complessive a favore del Veneto – si parla di circa 400 milioni di euro per il 2015 – che graverà purtroppo anche sul bilancio del sociale».
Apprezzamento per le dichiarazioni dell’assessore arriva da Legacoop Veneto, «anche se su alcuni aspetti avremmo preferito qualche impegno più preciso» afferma il responsabile del Settore Sociale Loris Cervato, che puntualizza: «Infatti, se è vero che negli ultimi anni la Regione Veneto ha mantenuto sostanzialmente invariati gli stanziamenti previsti per le non autosufficienze, le disabilità e le dipendenze, non altrettanto si può dire per i servizi all’infanzia. Le cooperative sociali che gestiscono servizi di asili nido per bambini da zero a tre anni sono in grande difficoltà: registrano una diminuzione degli avviamenti e forti passività nei bilanci».
Soddisfazione inoltre per l’impegno a trovare una soluzione per le scuole paritarie espresso dall’assessore; bene anche la volontà di portare in Giunta il provvedimento che rende omogenee, nella loro parte sanitaria, le rette dei centri diurni per disabili: «Trattandosi di una disposizione attesa da molti anni – precisa Cervato – ci aspettiamo che, prima dell’approvazione di Giunta, venga condiviso con la nostra associazione e con tutti i soggetti impegnati nel settore della disabilità. Auspichiamo inoltre un’integrazione del riparto sui fondi regionali per la disabilità, anticipandone l’esame in Quinta Commissione del Consiglio e permettendo alle Ulss di dotarsi della liquidità necessaria per sostenere gli impegni presi con le nostre cooperative sociali».
Accolta positivamente da Legacoop Veneto anche la volontà di dare fiato a progetti sperimentali alternativi ai centri diurni: dalla Lega Veneta delle Cooperative e mutue la disponibilità a contribuire con proprie idee progettuali.
«Non abbiamo sentito una parola – ricorda però Cervato – sulle cooperative sociali che favoriscono l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate; urge una politica più mirata per queste imprese che, solo in Veneto, danno lavoro a 4.500 persone le quali difficilmente troverebbero altre realtà aziendali in grado di accoglierle».
Infine, al neoassessore Bendinelli la richiesta di porre l’attenzione sul nodo dell’assistenza domiciliare, e in particolare sul proliferare di cooperative che forniscono le cosiddette “badanti” alle famiglie: a fronte di una crescente richiesta di soluzioni immediate ai bisogni assistenziali delle famiglie – si sottolinea da Legacoop Veneto -, la normativa di settore è a tutt’oggi alquanto lacunosa e lascia ampi margini a situazioni di illegalità, a tutto danno delle cooperative, in primis di quelle che vogliono lavorare regolarmente. «Su questa delicata materia è necessario un maggiore impegno della Regione. Massima la collaborazione da parte nostra – conclude Cervato -, come già ampiamente dichiarato nei mesi scorsi».