Sono stati presentati anche alcuni progetti veneti al convegno “La filiera ittica tra sfide e innovazione”, tenutosi lo scorso 5 dicembre a Roma.
“iLagoon”, illustrato da Igor Coccato della cooperativa San Marco, è un’app che funge da guida interattiva al servizio del turista: pensata per accompagnare le escursioni di pescaturismo, integrandole con informazioni digitalizzate su mestieri, tradizioni, e produzioni.
E riguardo alla pesca delle vongole in mare, il progetto “Vongola biologica” – gestito dai Cogevo e da OP Bivalvia Veneto, organizzazione di produttori di molluschi -, presentato per l’occasione da Michele Boscolo Marchi, coordinatore nazionale dei Cogevo. È imminente dunque la certificazione “Msc – Marine Stewardship Council” delle vongole del mare veneto, che potranno così essere commercializzate con il marchio blu MSC pesca sostenibile.
Al dibattito hanno preso parte, tra gli altri, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione, i top manager di alcune tra le principali catene della Gdo (Coop, Conad, Eataly) e il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti. Sono qui emerse le difficoltà del settore della pesca in sofferenza da tempo – in pochi anni sono andati persi 17mila posti di lavoro – nonostante la domanda di pesce da consumare a tavola sia superiore all'offerta. Allo stesso tempo il Dipartimento Pesca di Legacoop Agroalimentare, che rappresenta circa un quarto dell'intero comparto nazionale per produzione e occupati, ha lanciato valide proposte per un suo rilancio: fondamentale è coniugare innovazione e sostenibilità, coinvolgere tutti i protagonisti della filiera ittica, dalla grande distribuzione organizzata alle istituzioni nazionali e europee.
«L’obiettivo dell’incontro- ha dichiarato Angelo Petruzzella, coordinatore nazionale del Settore Pesca di Legacoop agroalimentare – è stato quello di mettere a confronto tutti gli attori della filiera, perché solo uno sforzo comune ci consentirà di superare le difficoltà del settore».
«Le imprese stanno facendo la propria parte, e lo dimostrano i casi di eccellenza che sono stati presentati» ha aggiunto Antonio Gottardo, del coordinamento nazionale del settore pesca di Legacoop Agrolimentare, che conclude: «ma anche le istituzioni devono fare uno sforzo di equilibrio tra gli interessi in campo, riducendo vincoli spesso inutili, sostenendo con forza l'innovazione per favorire il ricambio generazionale e riformando l'apparato amministrativo pubblico, centrale e periferico. Anche la grande distribuzione può dare un valido supporto all'imprenditoria della pesca italiana, valorizzando il prodotto locale per dare una risposta a un trend in crescita di consumo che chiede qualità e tipicità. Un comparto dalle grandi potenzialità ancora inespresse è quello dell'acquacoltura: un modello di eccellenza fatto di 800 impianti che producono 140 mila tonnellate l'anno di prodotti freschi, i quali contribuiscono a circa il 40% della produzione ittica nazionale e al 30% circa della domanda di prodotti freschi».