La cooperazione può giocare un ruolo fondamentale a Nord Est, per la sua capacità di fornire risposte a nuove emergenze e nuovi bisogni. Il workers buy out ne è un chiaro esempio, sul fronte dell’allarme occupazione come del sostegno al nostro manifatturiero. Se ne è parlato nella sede Grandi Stazioni della Regione del Veneto, a Venezia, lunedì 7 aprile, durante il seminario: “L’impresa si fa cooperativa. Storie di successo oltre la crisi”, organizzato dalla Regione del Veneto in collaborazione con Unioncamere Veneto. L’iniziativa – rivolta a ordini professionali, confederazioni sindacali, movimento cooperativo, camere di commercio, enti pubblici e locali e sistema finanziario e creditizio -, rientra nell’ambito dell’attività progettuale sviluppata attorno alla Legge 17 del 2005 che disciplina la cooperazione in Veneto, e nel percorso di attenzione che la Regione dedica al mondo della cooperazione e alle sue potenzialità economiche e occupazionali, basato sull’ascolto e sul coinvolgimento del territorio: lo stesso approccio guida la stesura, ormai in dirittura d’arrivo, della nuova legge regionale sulla cooperazione che sostituirà quella del 2005.
In particolare, nel quadro della Convenzione tra Regione e Unioncamere del Veneto, prevista nella Deliberazione della Giunta regionale del Veneto n. 2887 del 28 dicembre 2012, il Progetto “Sviluppo cooperazione” intende considerare e promuovere processi di accompagnamento manageriale, fiscale, finanziario e legale, delle imprese venete in situazione di crisi – ma non in via esclusiva -, per facilitare la loro trasformazione in imprese cooperative, replicando le buone prassi già presenti sul territorio.
Dopo i saluti di Marialuisa Coppola, assessore all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione del Veneto e Dario Salvagno, Unioncamere del Veneto, ha introdotto il pomeriggio di lavori Michele Pelloso, dirigente Sezione Industria e Artigianato della Regione del Veneto. Sono poi intervenuti Maurizio De Santis, consigliere di Amministrazione CFI CooperazioneFinanza Impresa S.C.P.A. e Luca Felletti, vicedirettore generale Veneto Sviluppo S.P.A. Finanziaria Regionale. Il seminario è proseguito con la testimonianza di Alberto Grolla, presidente D&C Modelleria Società Cooperativa, e con la tavola rotonda moderata da Barbara Ganz de Il Sole 24 Ore NordEst, che ha visto alternarsi le voci di Marialuisa Coppola, Franco Mognato, direttore generale Legacoop Veneto, Antonio Pone, direttore regionale INPS Veneto e Cinzia Bonan, segreteria generale della Cisl Belluno-Treviso.
«Di fatto la cooperazione industriale (e il workers buy out in particolare) è al momento una delle soluzioni esistenti che prova a rispondere alla crisi delle imprese innanzitutto sotto il profilo produttivo e occupazionale» ha affermato Franco Mognato che ha tenuto a precisare: «Il progetto di impresa però deve essere economicamente sostenibile, basato su un valido business plan che prenda in esame il settore di attività e i potenziali concorrenti. In altre parole è fondamentale un’accurata analisi del mercato in cui si intende operare: in assenza di quest’ultimo e di professionalità sulle quali contare non esiste infatti né fattibilità né convenienza nel costituirsi in cooperativa».
Un processo né facile né scontato insomma. Ad aprire la strada, fra gli esempi di successo proprio in un settore così strategico per il nostro territorio come il manifatturiero, la D&C Modelleria Società cooperativa di Vigodarzere, nata dal fallimento dell’ex Modelleria Quadrifoglio srl (maggio 2010). Per continuare l’attività i dipendenti si sono subito costituiti in cooperativa. Ebbene, la cooperativa è riuscita a rilevare il ramo di azienda dopo un solo anno, e oggi continua a produrre stampi e modelli per fonderie.