Hanno ottenuto dall'Istituto Superiore di Sanità l’approvazione a essere prodotte e commercializzate come dispositivi medici di tipo I, le mascherine realizzate dalla cooperativa sociale veronese Quid e con lei da una filiera di altre cooperative, tra cui in Veneto la rodigina Centro Moda Polesano e la padovana Giotto.
Dichiarate conformi alle norme UNI EN 14683 e UNI EN ISO 10993 – e ora in attesa della certificazione CE prevista in arrivo per la metà di maggio –, le mascherine sono in tessuto naturale, lavabili e utilizzabili fino a 15 volte, garantite con un trattamento antigoccia (ossia che blocca le goccioline espulse da chi le indossa) e antimicrobico.
«È un traguardo per noi particolarmente significativo, che giunge al termine di un percorso lungo e complesso di test tecnici necessari al raggiungimento della certificazione e infine all’approvazione dell’ISS – dice la presidente di Quid Anna Fiscale –: siamo la sesta azienda su oltre duecento ad aver ottenuto questo riconoscimento, che conferma la sicurezza e l’efficacia delle nostre mascherine».
Ora, nel momento in cui l'avvio della fase due rende probabile un aumento della domanda di questi dispositivi di protezione individuale, le cooperative che le producono (coordinate appunto dalla nostra associata Quid) hanno scritto al Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Domenico Arcuri, affinché valuti la loro disponibilità ad alte forniture assicurando un prezzo unitario al distributore che ammonterebbe ad € 0,25 + iva, importo risultante dal previsto prezzo complessivo diviso per le 15 volte in cui la mascherina può essere utilizzata.
«Le mascherine prodotte dalle nostre cooperative – sottolinea il presidente di Legacoop Mauro Lusetti – sono frutto di un progetto che abbiamo attivato in linea con il principio della cooperazione tra cooperative per dare un contributo al Paese in un periodo di grave emergenza, stando al fianco dei lavoratori e delle comunità. A differenza delle produzioni usa e getta, queste mascherine rispondono all'obiettivo di una produzione e un consumo sostenibili e sono frutto di un percorso di riconversione industriale totalmente italiano».
In Veneto prosegue poi la produzione di mascherine igienico-facciali da parte anche di altre due cooperative sociali rodigine, Porto Alegre e Di tutti i colori.
«Si tratta di un’operazione di temporanea conversione produttive di alcune nostre imprese – spiega Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto –, che ancora una volta conferma la capacità della cooperazione di reinventarsi e innovare, rispondendo all’appello di un territorio e del Paese».