In vista delle elezioni politiche del 4 marzo, Confcooperative Veneto e Legacoop Veneto hanno presentato martedì 27 febbraio, in conferenza stampa a Padova, la piattaforma di proposte e di valori della cooperazione per l’Italia di domani: intorno ad essi hanno chiesto l’attenzione e sollecitato l’impegno dei candidati veneti alla guida del Paese.
Il documento si ispira al Manifesto intitolato “Cambiare l’Italia cooperando – Per non temere il futuro occorre immaginarlo” – e naturalmente lo contestualizza al Veneto –, prodotto ed elaborato a livello nazionale dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI, il coordinamento stabile tra le tre associazioni cooperative più rappresentative).
Al centro cinque direttrici – lavoro, innovazione, legalità, welfare e sostenibilità – su cui vertono numerose idee e progetti condivisi dal mondo cooperativo per rispondere in modo efficace e sostenibile alle sfide poste dallo scenario attuale.
«La cooperazione veneta è una fetta importante dell'economia locale, e il Veneto è una delle locomotive dell'economia italiana – ha evidenziato Ugo Campagnaro, presidente di Confcooperative Veneto –.Un percorso di autonomia, ispirato ai valori fondanti dell'unità nazionale, della solidarietà, della condivisione, del welfare e della sussidiarietà, è fondamentale se vogliamo produrre dei risultati validi per i nostri cittadini e le nostre imprese, ma anche per il resto della nazione. Abbiamo senz'altro bisogno di risorse e di spazi di manovra per poter trainare lo sviluppo». «Il settore agricolo e il settore sociale della cooperazione – ha continuato – sono tra i cardini di questo sviluppo: presidio del territorio, trasformazione della materia prima, infrastrutture per il turismo enogastronomico da un lato; supporto alle persone svantaggiate e alle nuove povertà, accoglienza dei migranti, welfare aziendale dall'altro. La cooperazione si pone a fianco alle altre categorie economiche, con le proprie specificità, per un duplice obiettivo: il bene delle imprese ed il bene dei cittadini».
Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, ha da parte sua aggiunto: «Ai candidati veneti che faranno parte del prossimo Governo, chiediamo anche particolare attenzione sui temi della legalità: abbiamo bisogno di essere sostenuti nella lotta contro le false cooperative, che sempre portano danno alla buona e sana cooperazione. Per questo chiediamo di farsi portavoce e strumenti di un’accelerazione dell’iter della nostra proposta di legge, che ha potuto giungere in Parlamento grazie all’ampia raccolta di firme». E sul fronte dei workers buyout, esperienze cooperative industriali accompagnata da Legacoop, che nella nostra regione hanno salvato posti di lavoro e pezzi del manifatturiero veneto, ha detto: «Occorre rafforzare questa eccellenza, diminuendo il carico burocratico e favorendo processi di innovazione e formazione continua (in questo senso positive le iniziative di Industria 4.0). C’è bisogno, inoltre, di strumenti che favoriscano la capitalizzazione delle imprese: in particolare, la tassazione del ristorno portato ad aumento di capitale (dal 12,5% al 26%) costituisce per le imprese cooperative una forte penalizzazione».
Infine si sono sollecitati i candidati alle prossime competizioni politiche a dare il loro sostegno al disegno di legge sulle cooperative di comunità, legge che ha l'obiettivo di promuovere la crescita di una rete diffusa di cooperative che consentano di mantenere vive e di valorizzare comunità locali, svolgendo molteplici attività.