La cooperazione sociale sollecita con urgenza un incontro con la Regione del Veneto (naturalmente in videoconferenza), per affrontare in uno spirito costruttivo alcune questioni aperte e fondamentali in questa difficile congiuntura di emergenza Covid19. Lo chiedono in una lettera al governatore Zaia e all'assessore Manuela Lanzarin (in allegato) le organizzazioni di rappresentanza del settore che vede in Veneto 15.000 operatori impegnati nei servizi per persone fragili: Anffas Veneto, Legacoop Veneto, Uneba Veneto, Confcooperative-Federsolidarietà Veneto e Uripa.
È infatti necessario un confronto diretto con la Regione, ente primo di riferimento: «I sindaci, i prefetti, le forze dell’ordine, l’esercito e tutte le istituzioni hanno raccolto con attenzione le nostre richieste di aiuto e si sono già mobilitate, ma solo un incontro e un dialogo con la Regione, che è l’ente di riferimento, potranno permettere azioni più coordinate e incisive». A causa del Covid 19 infatti, come si è già segnalatoe si evidenzia ormai da settimane, sono numerose le difficoltà per tutelare le persone assistite e i lavoratori, dunque la continuità stessa di tanti servizi.
Tre i punti che le associazioni segnalano come prioritari tra tutti: le forniture dei dispositivi di protezione individuale per il personale impiegato, una strategia comune della sanità e del settore sociosanitario, anche privato, per il reclutamento di personale qualificato, a partire da OSS e infermieri, potenziando i canali per la loro formazione. Infine, la progettazione condivisa e la sperimentazione di nuovi servizi, anche temporanei, per supportare le famiglie e i territori, e conseguentemente il sistema sociosanitario regionale attualmente in difficoltà, recependo i provvedimenti del Governo. Si tratta di azioni mirate a salvaguardare la coesione sociale attraverso la tenuta della complessa rete del sistema di welfare regionale, a cui la cooperazione sociale sta continuando a dare un contributo professionale e generoso anche in questa difficile congiuntura.
Nella lettera alla Regione le associazioni fanno inoltre sapere di essere favorevoli a quanto emanato dall'ente in merito al controllo tramite tampone di tutte le persone accolte nei servizi sociosanitari così come dei lavoratori, ma anche di altre persone che abbiano accesso alle strutture.