Appuntamento a Treviso venerdì 23 gennaio alle 17 presso la sala del Consiglio della sede di Unindustria (al settimo piano, in piazza delle Istituzioni 7) per la presentazione della pubblicazione “Riscrivere il tempo. Progetto Family Friendly. Verso un nuovo modello di conciliazione”, iniziativa a cura della cooperativa sociale Castel Monte di Montebelluna. Sarà l’occasione per conoscere il progetto di conciliazione famiglia lavoro della cooperativa trevigiana: un valore che caratterizza la sua innovativa organizzazione.
Nell’incontro interverranno: Giuseppe Possagnolo, presidente della Castel Monte, Luciano Marton, presidente dell’associazione Pro Etica e vicepresidente di Unindustria Treviso, Silvia Oliva, segretario alla ricerca della Fondazione Nord Est, Antonella Candiotto, vicepresidente di Unindustria con delega alle relazioni industriali, Emilio Viafora, segretario regionale veneto della Filcams Cgil, infine Daniela Barzan, presidente dell’associazione di promozione sociale SeLALUNA.
La cooperativa sociale Castel Monte – che si prende cura di persone non autosufficienti, disabili e di malati -è sempre più impegnata nell’importante sfida di conciliare gli orari e i tempi di lavoro con quelli della famiglia; obiettivo che vede ottimi risultati, grazie anche a una coprogettazione culturale con gli stakeholders. «È fondamentale per noi – afferma il presidente Possagnolo – considerare il lavoratore una persona, con una propria storia, una propria vita e con interessi e capacità che vanno al di là dell’ambito lavorativo o aziendale. Così facendo si garantiscono il legame e la sintonia tra l’accudente e l’accudito, la qualità delle prestazioni, il diritto all’inclusione sociale e il benessere sociale e sanitario della vita».
Una sfida, quella della conciliazione, che non poteva non essere accolta da una cooperativa la cui missione e identità sociale si racchiudono nel concetto di impresa sociale e nel valore del lavoro dei soci, “persone che si occupano di persone”. E la storia della Castel Monte è proprio l’insieme delle storie dei suoi collaboratori, oltre 300 e per la maggior parte donne. Storie presenti nella pubblicazione sopra citata, che racconta il lavoro quotidiano di accudimento. Al centro una riflessione sul tempo, valore per l’accudito e per l’accudente da vivere con dignità da parte di entrambi e mai freneticamente.