È stata deliberata ieri, martedì 7 maggio, la fusione per incorporazione di Soficoop nel corso dell’assemblea straordinaria dei Soci di Cfi-Cooperazione Finanza Impresa che si è tenuta a Roma. Cfi diventa quindi – 33 anni dopo la sua costituzione – l’unica società finanziaria, partecipata e vigilata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), per l’attuazione della Legge “Marcora”, la promozione delle imprese cooperative e il sostegno ai “workers buyout” (WBO). La fusione, che coinvolge i due investitori istituzionali partecipati e vigilati dal MiSE permetterà di rafforzare l’attività di promozione di nuove imprese, con priorità alle imprese rigenerate dei lavoratori (i cosiddetti wbo) e di salvaguardia dell’occupazione; migliorare il livello di assistenza alle cooperative nella progettazione e realizzazione dei programmi di investimento; ampliare il perimetro di attività attraverso la ricerca di sinergie con misure agevolative complementari, come quelle a sostegno dell’economia sociale, delle aziende sequestrate e confiscate, dell’occupazione giovanile e con i fondi regionali per lo sviluppo della cooperazione, al fine di favorire l’accesso al credito e offrire nuove e maggiori opportunità alle imprese.
La fusione rappresenta quindi per Cfi una grande opportunità, non solo per il positivo impatto sul piano organizzativo, ma soprattutto per la sua valenza strategica. Dar vita a un’unica società finanziaria non ha come effetto solo quello di concentrare risorse economiche e competenze in un solo investitore istituzionale, ma di consolidare le risorse conferite dal MiSE e rendere più efficace l’azione di investitore istituzionale e di strumento di attuazione degli interventi di promozione e sviluppo della cooperazione previsti dalla Legge Marcora. Per queste ragioni, come attestato dal MiSE, il processo di aggregazione è “in linea con l’interesse pubblico orientato a favorire l’efficientamento nella gestione delle risorse conferite”.
La fusione, che avrà decorrenza dal 1 gennaio 2019, produrrà come effetto un incremento del patrimonio netto di Cfi che raggiungerà i 110milioni di euro, il capitale sociale sarà di 98milioni di euro a cui si aggiungono 12milioni di riserve. Il piano di sviluppo predisposto per il prossimo triennio da CFI prevede di sostenere 180 imprese con interventi dal valore complessivo di circa 12milioni di euro su base annua.
Fonte: comunicato stampa Cfi (in allegato completo)