Gli eventi degli ultimi giorni, quelli riferiti al “caso Grafica Veneta” ed in particolare l’intervista rilasciata dal suo presidente ieri, hanno ancora una volta evidenziato una stortura del ragionamento che porta a individuare nelle cooperative la mela marcia del mercato del lavoro, della logistica in particolare. Ma stavolta le associazioni di categoria ne hanno abbastanza.
«Confcooperative Veneto e Legacoop Veneto, le più grandi e rappresentative associazioni di categoria delle imprese cooperative, non sono disponibili a questa rappresentazione distorta della realtà. Nel caso di Grafica Veneta l’attacco scomposto e inaccettabile al modello cooperativo è ancora più clamoroso, visto che l’impresa incriminata per lo sfruttamento del lavoro, la BM sas, che forniva la manodopera al colosso della stampa, è appunto una Sas e non una cooperativa» esordiscono ad una voce Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, e Ugo Campagnaro, presidente di Confcooperative Veneto.
Le cooperative sane, quelle associate alle due centrali cooperative, applicano correttamente i contratti di lavoro, firmati anche dai sindacati più rappresentativi e subiscono continuamente il dumping contrattuale delle false imprese, cooperative e non, che – offrendo servizi a prezzi insostenibili – rubano fette di mercato.
«Lo diciamo chiaramente: le nostre associate, VERE COOPERATIVE SANE, GOVERNATE DEMOCRATICAMENTE, CHE APPLICANO TUTTI I CONTRATTI DI LAVORO, CHE TUTELANO SOCI E LAVORATORI, sono le uniche vittime di questo sistema» – spiega Ugo Campagnaro, presidente Confcooperative Veneto – «Le nostre cooperative sono soggette a più controlli di qualunque altra impresa, perché oltre a tutti i normali controlli, devono periodicamente superare una revisione da parte del MISE». – «Per questo è irricevibile la posizione di chi dice che le cooperative non sono controllabili. Spetta alla committenza verificare clienti e fornitori, com’è ovvio». Gli fa eco il nostro presidente Adriano Rizzi: «E’ inaccettabile e scorretto generalizzare e colpire tutto il mondo della cooperazione: noi siamo impegnati in prima linea per la difesa della legalità e insieme all’Assessorato Regionale al Lavoro stiamo costruendo un protocollo per la legalità nella logistica. Siamo noi a portare alla luce larga parte delle false cooperative, individuandole quotidianamente nei cantieri e denunciandole agli organi competenti».
Confcooperative Veneto e Legacoop Veneto concludono all’unisono con quella che sembra una provocazione, ma che diventa invece una proposta sfidante per chiunque voglia veramente affrontare la questione della legalità nella logistica: «Siamo pronti a farci garanti per le nostre associate e proponiamo che ogni contratto, pubblico o privato che sia, sia validato da noi, da parte sindacale, dall’ispettorato del lavoro competente. Attendiamo le chiamate delle tante imprese che dicono di voler contrastare l’illegalità».
In allegato il comunicato stampa.