Ha dovuto rallentare drasticamente in questi ultimi mesi l’attività del cantiere di costruzione delle due stazioni mestrine (quelle di Gazzera e Olimpia) del Sistema ferroviario metropolitano regionale. Il consorzio Kostruttiva, vincitore della gara d’appalto, e la cooperativa aderente Cotau, impresa affidataria dei lavori, non ce la fanno più a portare sulle proprie spalle il peso dei mancati pagamenti regionali.
Numerose le sollecitazioni rivolte alla Regione Veneto e i tentativi di mediazione. Da ultimo, lo scorso 11 maggio, anche un incontro con l’assessore alle infrastrutture e ai trasporti Elisa De Berti in cui aveva promesso che a breve sarebbero stati saldati i tre ultimi stati di avanzamento dei lavori (Sal), pari a un semestre intero di attività. Ma finora nulla è accaduto…
Per questo i lavoratori e le imprese si sono date appuntamento ieri davanti alla sede di Veneto Strade a Mestre, in segno di protesta e per chiedere alla Regione di mantenere gli impegni presi più volte e mai rispettati. Presenti alla manifestazione, in segno di sostegno, Devis Rizzo, presidente di Kostruttiva, Mauro Gnech, presidente della cooperativa Cotau, e Franco Mognato, direttore di Legacoop Veneto.
Il ritardo ha infatti inevitabilmente messo in sofferenza grave le imprese coinvolte. Il consorzio Kostruttiva, innanzitutto, che ha visto la propria esposizione toccare la soglia di un milione di euro: i 400mila non corrisposti per i tre ultimi Sal, a cui si sommano gli anticipi ai fornitori e i costi sostenuti a suo tempo per il riavvio del cantiere dopo che, lo scorso settembre, l’appalto era stato revocato alla Cdc di Modena (in seguito a liquidazione coatta) e riassegnato alla Cotau. Una situazione che ha costretto Kostruttiva a chiedere finanziamenti alle banche, caricandola di interessi passivi.
Ma insieme al consorzio e alla cooperativa aderente Cotau, è l’intera filiera a pagare il prezzo dei differimenti dei pagamenti regionali: con tali ritardi risulta impossibile rientrare dalle esposizioni, impossibile affrontare i costi di produzione e dunque pagare le imprese fornitrici. Insomma, ad essere penalizzato è un bel pezzo di economia del territorio.