Attivato presso la Regione Veneto (direzione Servizi Sociali) il tavolo di lavoro sul settore dei servizi di assistenza e cura a domicilio, risultato del dibattito avviato con il convegno “Da badanti a assistenti familiari: criticità e prospettive” tenutosi lo scorso gennaio a Marghera e parte del più ampio progetto che Legacoop Veneto ha realizzato con il contributo di Venezia Opportunità (Azienda Speciale della CCIAA veneziana).
«Dopo mesi e mesi di insistenza» annuncia Loris Cervato, responsabile Settore sociale di Legacoop Veneto, «vediamo finalmente la volontà di affrontare tutte le criticità che le cooperative sociali che erogano questo tipo di servizi e prestazioni si trovano ogni giorno di fronte, a causa dell’attuale normazione: insufficiente e poco chiara».
Il dato rilevante è che, oltre alle tre centrali cooperative Legacoop, Federsolidarietà-Confcooperative Veneto, Agci, al tavolo siederanno anche l’Anci Veneto e la direzione regionale del Ministero del Lavoro.
Continua Cervato: «La somministrazione illecita di manodopera e l’utilizzo di collaborazioni a progetto assolutamente fuori norma, sono le due emergenze dalle quali cominciare ad impostare una riflessione organizzativa dell’intero sistema di welfare».
Ricorda poi come urgano leggi certe, confini netti e una seria programmazione a lungo termine che tenga conto della dimensione del sociale e della sanità, ma anche di quella del lavoro: «La domanda di assistenza e cura a domicilio continua a crescere in maniera costante, aprendo prospettive occupazionali specie in favore delle donne, ma accelerando allo stesso tempo il bisogno di un sistema di certificazione e garanzia sui requisiti di qualificazione loro richiesti».
Una cornice normativa definita è inoltre l’unico modo per valorizzare il ruolo fondamentale che la cooperazione sociale può giocare in questa riorganizzazione complessiva. «La responsabilità e la professionalità con la quale le nostre imprese hanno svolto una funzione pubblica decisiva sul territorio, contribuendo a mantenere in questi difficili anni la coesione sociale nelle nostre comunità» chiosa il responsabile di Legacoop Veneto «costituisce un patrimonio che non lasceremo venga disperso».