È stato siglato giovedì 16 aprile in Camera di commercio a Padova il protocollo d’intesa tra Agci, Confcooperative e Legacoop che vede nascere l’Alleanza delle Cooperative del Veneto, e dà vita così al nuovo e unico soggetto di rappresentanza della cooperazione regionale.
Un percorso avviato già da tempo a livello nazionale fra le tre centrali cooperative, che ora genera anche sul territorio veneto un coordinamento stabile dell’azione di rappresentanza nei confronti del Governo regionale e delle altre forze economiche e sociali operanti nella regione. Una voce unitaria sui grandi temi dell’economia, del lavoro, dei servizi in rapporto con le istituzioni, ma non solo. L’intesa prevede anche la sperimentazione di forme di collaborazione fra le tre grandi centrali cooperative, tra cui erogazione di servizi comuni e modalità di integrazione nell’assistenza sindacale, senza tuttavia costituire strutture permanenti, generare costi fissi e senza nulla togliere al bagaglio di esperienze e di valori di ciascuna delle associazioni costituenti, frutto di decenni di storia.
«La nascita del nuovo soggetto unitario si inserisce in una modalità di azione tracciata da tempo dalle imprese cooperative, che già promuovono e mettono in pratica integrazioni e sinergie a diversi livelli», afferma Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto. «L’adeguamento della rappresentanza – prosegue Rizzi – risponde quindi alla strada di sviluppo imprenditoriale già intrapresa dalla cooperazione, e l’Alleanza delle Cooperative Italiane in Veneto dimostra di saper anticipare quei processi di semplificazione a cui sono chiamati anche il Paese e la Pubblica amministrazione».
Gli organismi di rappresentanza del nuovo soggetto sono stati designati pariteticamente dalle tre centrali cooperative e in sede di prima istituzione il presidente è Ugo Campagnaro, al vertice di Confcooperative Veneto, che durerà in carica fino al 30 aprile del prossimo anno. In questo primo anno è la stessa Confooperative ad ospitare la sede dell’Alleanza. «Quello che vogliamo avviare oggi – sottolinea Ugo Campagnaro – è un percorso che non ha solo l’obiettivo di fare insieme e meglio quello che già fanno le nostre tre associazioni, ma anche l’ambizione di guidare la cooperazione verso un’economia sociale e solidale, dove cittadini e comunità siano riconosciuti come soggetti attivi dello sviluppo, nel segno di una partecipazione responsabile allo sviluppo che garantisca diritti e maggiore equità sociale».
Si compie così un passo importante in una regione come il Veneto, dove la cooperazione rappresenta un soggetto economico radicato e fondamentale in tutti i settori dell’economia. Basti pensare che la cooperazione supera l’8% del Prodotto interno lordo regionale, partecipate incluse. Nel contesto di una delle peggiori crisi economiche della storia recente del Paese, ha mostrato buona tenuta in termini di fatturato e di occupazione, costituendo in taluni casi una valida alternativa al rischio di chiusura per alcune aziende. «Collaborare tra cooperative, costruire reti, progettare prospettive comuni e condivise – osserva Olga Pegoraro presidente di Agci – può rappresentare il vero nuovo elemento di sviluppo: un differenziale competitivo che ci auguriamo venga capito da tutti, perché la cooperazione costituisce uno strumento di affermazione del territorio, aggredito sempre di più dalle multinazionali, e un riposizionamento verso un futuro che pone nelle stesse mani capitale e lavoro».
L’Alleanza delle Cooperative del Veneto conta complessivamente 1.813 imprese associate, con oltre 706 mila soci di cui 77 mila 224 lavoratori e un valore della produzione che supera i 10 miliardi 244 milioni di euro, senza contare la raccolta delle Banche di credito cooperativo, delle altre Banche controllate dalla cooperazione, l’attività del sistema assicurativo e delle Mutue.
Per il mondo cooperativo si stanno aprendo nuovi mercati, in particolare nei servizi alla persona ed alla collettività; nell'educazione e nel settore delle utilities, con le cooperative di utenza; nella tutela e valorizzazione dei patrimoni ambientali, culturali ed artistici; nella logistica metropolitana; nella medicina di territorio e nelle energie rinnovabili: sono tutti settori ad alta potenzialità occupazionale, per i quali la tradizione cooperativa conta di formulare risposte originali e creative anche attraverso le azioni coordinate dell’Alleanza delle Cooperative. Uno degli elementi che caratterizzeranno l’attività del nuovo soggetto sarà anche la sfida della legalità: un problema generale, concordano i presidenti delle tre centrali cooperative, «ma anche un problema che ci riguarda, che abbiamo ben presente e che vogliamo affrontare con coraggio e determinazione».